Un continente più grande dell’Asia e della Libia messe assieme scomparso in una sola notte. Su questo sconvolgente e nefasto evento avvenuto oltre 9.000 anni fa si sono versati fiumi d’inchiostro sin dalla notte dei tempi. In tanti negano l’esistenza stessa della civiltà di Atlantide e deridono quanti hanno dedicato il loro intelletto alla sua ricerca. Ma chi non crede, ancora oggi non è in grado di spiegare come un grande filosofo dell’antica Grecia come Platone nel Timoteo un dialogo del °IV secolo ne riporti esplicitamente l’esistenza.
Atlantide, appena oltre il limite delle Colonne d’Ercole, simbolo per gli antichi greci del confine del mondo conosciuto ma anche delle possibilità umane di comprendere l’ignoto. Nel mezzo dell’oceano Atlantico, quindi, esisteva l’antica civiltà millenaria che 9.000 anni prima del regno di Salomone avrebbe tentato di conquistare la stessa Atene, fallendo miseramente e scomparendo negli abissi nell’arco di una sola notte.
La ricerca di Atlantide. Perché è importante?
Avanzare delle ipotesi su ciò che è perduto per sempre è un rischio che espone al ridicolo e alla parodia, ma, nonostante questo, nei secoli gli intelletti più raffinati dai filosofi greci ai filologi rinascimentali si sono cimentati nella ricerca di una risposta definitiva alle sorti della civiltà perduta di Atlantide. Perché?
Non sempre queste ricerche sono state animate da un puro interesse storiografico. Una delle motivazioni più comuni che anima l’uomo e che non ha forse pari è l’avidità. Secondo il mito, non una sola imbarcazione carica di antichi monili e denari sia finita male per qualche tiro meschino di Poseidone, ma un intero regno, ha attirato nei secoli l’attenzione di molti. Un regno tra l’altro capace di arrivare alle porte di una delle civiltà più evolute dell’antichità come quella greca, il cui ritrovamento farebbe tornare alla luce insieme a importanti reperti archeologici una non indifferente quantità di ricchezze.
Posizioni scientifiche sul mito di Atlantide
La scienza analizza con teorie ed esperimenti eventi concreti e documentati, ma se non è possibile una prova diretta come per Atlantide, come può sperare spiegare l’ignoto? In realtà, la scienza moderna ammette, almeno in linea teorica, che narrazioni mitologiche siano in realtà riformulazioni di reali eventi apocalittici tramandati dai documenti antichi. Mito in greco non significa altro che parola, racconto. E a volte le tracce concrete del mito si trovano. La fine improvvisa della civiltà Minoica nel mar Egeo è appunto stata causata da un’improvvisa eruzione che l’ha completamente cancellata. Altri esempi sono il diluvio universale, la caduta di Troia, e appunto la scomparsa del continente di Atlantide. Tutte narrazioni ricorrenti e che si ritrovano a volte con nomi diversi tra civiltà distanti nello spazio e nel tempo tanto da farci credere che sarebbero difficilmente spiegabili senza avere un’origine comune. Un evento catastrofico quindi la cui narrazione che è stata dettagliata in modo differente nelle civiltà che lo hanno narrato. Perciò per ora non possiamo che augurarci di continuare a tramandare il racconto finché prove evidenti non siano ritrovate dalla comunità scientifica.
Rielaborazioni moderne del mito di Atlantide
La storia continua. Dai programmi televisivi ai libri di narrativa fantasy il mito di Atlantide ad oggi non smette di attirare l’attenzione del grande pubblico. Non importa che ad accendere la fantasia sia il recupero di una civiltà ideale in contrapposizione alla corruzione moderna o ad una ricerca spasmodica di tesori perduti. Tra le più chiacchierate rielaborazioni del mito c’è quella di Atlantide nel mondo virtuale di Fortnite, dove gli è stato dato il nome di “Castello di Corallo”. Ma anche per chi è alla ricerca di veri tesori e prova a farlo con la slot Atlantis the Lost Kingdom, iniziando dalla ricerca più semplice su come usare il bonus per casino. La caccia ai bonus è infatti diventata un motivo ricorrente tra i giocatori online a cui basta registrarsi per iniziare a giocare gratis, senza dover battere le rotte sconosciute.
Ultimi ritrovamenti su Atlantide, cosa ci aspetta?
Non sono solo i greci ad essere legati al nome di Atlantide, una delle interpretazioni del Libro dei morti tra i documenti più antichi della civiltàfaraonica, è ci riporta al mito di Atlantide. In una recente interpretazione, la civiltà di Atlantide sarebbe citata come la terra ancestrale “dove il sole tramonta”. La civiltà egiziana, che precede quella greca di alcune migliaia di anni, ricorda in questi testi dell’esistenza di un’isola nell’atlantico che è stata sommersa dall’acqua. Il che retrodaterebbe l’esistenza di Atlantide ad almeno 11.000 anni prima.
Ma il motivo che più continua ad entusiasmare è la straordinaria abilità nel governare l’arte della forgia degli antichi abitanti di Atlantide. L’ultimo dei concreti ritrovamenti che si riallaccia a questa vena d’oro è stato il ritrovamento in un’imbarcazione inabissatasi nel Mediterraneo circa 3.000 anni fa. A bordo gli archeologi hanno ritrovato una lega di metalli sconosciuta al mondo antico che ha fatto subito pensare i ricercatori all’oricalco. La forgia di questo metallo nelle narrazioni antiche è immediatamente ricollegata agli abitanti del mondo inabissatosi in una sola notte. Quindi, solo a conferma che per quanto sia difficile da credere, le narrazioni del mito continuano a riaffiorare dai reperti che si riallacciano direttamente ai fili all’antico mito.